Theracap: effetti collaterali e controindicazioni
Theracap (Sodio Ioduro 131I) è un farmaco spesso utilizzato per le seguenti malattie:
La terapia della tiroide con radioiodio è indicata per:
il trattamento della malattia di Graves, del gozzo multinodulare tossico o dei noduli tiroidei funzionalmente autonomi;
il trattamento del carcinoma tiroideo papillare e follicolare compresa la forma metastatica.
La terapia con sodio ioduro (131I) è spesso associata ad interventi chirurgici e a farmaci antitiroidei.
Come tutti i farmaci, però, anche Theracap ha effetti collaterali (chiamati anche “effetti indesiderati”), reazioni avverse e controindicazioni che, se spesso sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (piccoli disturbi sopportabili), talvolta possono essere assai gravi ed imprevedibili.
Diventa quindi importantissimo, prima di iniziare la terapia con Theracap, conoscerne le controindicazioni, le speciali avvertenze per l’uso e gli effetti collaterali, in modo da poterli segnalare, alla prima comparsa, al medico curante o direttamente all’ Agenzia Italiana per il FArmaco (A.I.FA.).
Theracap: controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Accertata o sospetta gravidanza o quando la gravidanza non può essere esclusa (vedere paragrafo 4.6).
Allattamento (vedere paragrafo 4.6).
Pazienti con disfagia, stenosi esofagea, gastrite attiva, ulcera gastrica superficiale e ulcera peptica.
Pazienti con sospetta riduzione della motilità gastrointestinale.
Theracap: effetti collaterali
Sono stati riportati alcuni casi di reazioni avverse in seguito alla somministrazione di sodio ioduro (131I), compreso nausea, vomito ed eventualmente fenomeni allergici non specificati.
Nausea e vomito sono le reazioni più frequenti in seguito alla somministrazione per via orale in particolar modo in seguito a dosi terapeutiche, pertanto devono essere presi in considerazione i rischi di contaminazione conseguenti agli episodi di vomito. L’esposizione a radiazioni ionizzanti è correlata all’induzione di tumori e al potenziale sviluppo di difetti ereditari. La dose di radiazioni risultante dall’esposizione terapeutica può provocare un aumento dell’incidenza di tumori e mutazioni. In ogni caso è necessario assicurarsi che i rischi connessi alle radiazioni siano inferiori a quelli della malattia stessa.
La dose efficace equivalente in caso di somministrazione della massima radioattività raccomandata a scopo terapeutico di 11,1 GBq (assumendo un uptake tiroideo dello 0%) è pari a 799,2 mSv.
Le frequenze delle reazioni avverse segnalate sono state ricavate dalla letteratura medica. Il profilo di sicurezza di sodio ioduro (131I) varia notevolmente a seconda delle dosi somministrate, mentre le dosi da somministrare dipendono dal tipo di trattamento (cioè, trattamento di malattie benigne o maligne). Inoltre, il profilo di sicurezza dipende dalle dosi cumulative somministrate e dai regimi posologici impiegati. Pertanto, le reazioni avverse segnalate sono state raggruppate sulla base della loro comparsa nel trattamento delle malattie benigne o maligne.
Reazioni avverse che si manifestano frequentemente sono: ipotiroidismo, ipertiroidismo transitorio, disturbi delle ghiandole salivari e lacrimali ed effetti locali delle radiazioni. Nel trattamento del cancro possono manifestarsi spesso anche reazioni avverse gastrointestinali e soppressione midollare.
Le seguenti tabelle illustrano le reazioni avverse segnalate, ordinate per sistemi e organi. I sintomi, che sono piuttosto secondari a un gruppo/sindrome (ad es. la cheratocongiuntivite secca) sono inseriti tra parentesi dopo la rispettiva sindrome.
La seguente tabella illustra il significato delle frequenze indicate in questo paragrafo: Molto comune: ?1/10
Comune: da ?1/100 a <1/10 Non comune: da ?1/1.000 a <1/100
Raro: da ?1/10.000 a <1/1.000
Molto raro: <1/10.000
Non nota: non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Reazioni avverse dopo il trattamento di malattie benigne:
Classificazione per sistemi e organi |
Sintomo | Frequenza |
---|---|---|
Disturbi del sistema immunitario |
Reazione anafilattoide | Non nota |
Patologie endocrine |
Ipotiroidismo permanente, ipotiroidismo |
Molto comune |
Ipertiroidismo transitorio | Comune | |
Crisi tireotossica, tiroidite, ipoparatiroidismo (ipocalcemia, tetanie), iperparatiroidismo. |
Non nota | |
Patologie dell’occhio |
Oftalmopatia endocrina (nella malattia di Graves) |
Molto comune |
Cheratocongiuntivite secca | Non nota | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche |
Paralisi delle corde vocali | Non nota |
Patologie cutanee e del tessuto sottocutaneo |
Acne da iodio | Non nota |
Patologie gastrointestinali | Scialoadenite | Comune |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Gonfiore localizzato | Non nota |
Reazioni avverse dopo il trattamento di malattie maligne:
Classificazione per sistemi e organi |
Sintomo | Frequenza | ||
---|---|---|---|---|
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) | Leucemia | Non comune | ||
Tumore della vescica, tumore del colon, tumore gastrico, tumore alla mammella |
Non nota | |||
Patologie del emolinfopoietico | sistema |
Eritropenia, midollare lieve |
insufficienza | Molto comune |
Leucopenia, trombocitopenia | Comune | |||
Anemia aplastica, soppressione midollare permanente o grave |
Non nota | |||
Disturbi del immunitario |
sistema | Reazione anafilattoide | Non nota | |
Patologie endocrine |
Crisi tireotossica, ipertiroidismo transitorio |
Rara |
Classificazione per sistemi e organi |
Sintomo | Frequenza |
---|---|---|
Tiroidite (leucocitosi transitoria), ipoparatiroidismo (ipocalcemia, tetanie), ipotiroidismo, iperparatiroidismo |
Non nota | |
Patologie del sistema nervoso | Parosmia, anosmia | Molto comune |
Edema cerebrale | Non nota | |
Patologie dell’occhio |
Cheratocongiuntivite secca (congiuntivite, secchezza oculare e nasale) |
Molto comune |
Ostruzione dei dotti nasolacrimali (aumento della lacrimazione) |
Comune | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Dispnea | Comune |
Costrizione della gola*, fibrosi polmonare, distress respiratorio, disturbo ostruttivo delle vie aeree, polmonite, tracheite, disfunzione delle corde vocali (paralisi delle corde vocali, disfonia, raucedine), dolore orofaringeo, stridore |
Non nota | |
Patologie gastrointestinali |
Scialoadenite (secchezza delle fauci, dolore delle ghiandole salivari, ipertrofia delle ghiandole salivari, carie dentale, perdita di denti), sindrome da radiazioni, nausea, ageusia, disgeusia, riduzione dell’appetito |
Molto comune |
Vomito | Comune | |
Gastrite, disfagia | Non nota | |
Patologie renali e urinarie | Cistite da radiazioni | Non nota |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella |
Insufficienza ovarica, disturbi mestruali |
Molto comune |
Azoospermia, oligospermia, riduzione della fertilità maschile |
Non nota | |
Patologie congenite, familiari e genetiche |
Ipotiroidismo congenito | Non nota |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Malattia similinfluenzale, cefalea, affaticamento, cervicalgia |
Molto comune |
Gonfiore localizzato | Comune |
*in particolare in caso di tracheostenosi esistente.
Descrizione dettagliata degli effetti indesiderati:
Disturbi della tiroide e delle paratiroidi
Come conseguenza tardiva del trattamento dell’ipertiroidismo con radioiodio, in alcuni casi può comparire un ipotiroidismo dose-dipendente.
Tale patologia può manifestarsi settimane o anni dopo il trattamento, richiedendo un adeguato monitoraggio della funzione tiroidea a tempi prestabiliti e una terapia sostitutiva tiroidea appropriata. Generalmente, l’ipotiroidismo non si manifesta fino a 6-12 settimane dopo la somministrazione di sodio ioduro (131I).
Nel trattamento delle malattie maligne, l’ipotiroidismo è stato spesso segnalato come reazione avversa, tuttavia il trattamento con radioiodio nelle malattie maligne segue solitamente la tiroidectomia.
La distruzione dei follicoli tiroidei causata dall’esposizione alle radiazioni di sodio ioduro (131I) può aggravare l’eventuale ipertiroidismo esistente entro 2-10 giorni o causare una crisi tireotossica. Talvolta, dopo la normalizzazione iniziale, potrebbe svilupparsi un ipertiroidismo immunitario (periodo di latenza 2-10 mesi). Nel trattamento con radioiodio ad alto dosaggio, il paziente potrebbe manifestare tiroidite e tracheite a carattere infiammatorio transitorio 1-3 giorni dopo la somministrazione, con possibile costrizione tracheale grave, in particolare in caso di tracheostenosi preesistente.
In rari casi, potrebbe emergere un ipertiroidismo temporaneo persino dopo il trattamento di un carcinoma tiroideo funzionale.
Dopo la somministrazione di radioiodio sono stati osservati casi di ipoparatiroidismo transitorio, che devono essere monitorati di conseguenza e trattati con una terapia sostitutiva.
Patologie dell’occhio
Dopo il trattamento dell’ipertiroidismo o della malattia di Graves con radioiodio, si potrebbe avere il progresso di un’oftalmopatia endocrina preesistente o l’esordio di una nuova oftalmopatia. Il trattamento con radioiodio nella malattia di Graves deve essere associato a corticosteroidi.
Effetti locali dell’irradiazione
Dopo la somministrazione di sodio ioduro (131I) sono state segnalate disfunzione e paralisi delle corde vocali. Tuttavia, in alcuni casi è impossibile stabilire se la disfunzione delle corde vocali sia stata provocata dalle radiazioni o dal trattamento chirurgico.
Una captazione tissutale elevata di radioiodio può essere associata a dolore, disagio ed edema locale. Nel trattamento con radioiodio del residuo tiroideo, ad esempio, nella regione della testa e del collo potrebbe insorgere un dolore diffuso grave dei tessuti molli.
Polmonite e fibrosi polmonare da radiazioni sono state osservate in pazienti con metastasi polmonari diffuse derivanti da carcinomi tiroidei differenziati, a causa della distruzione del tessuto metastatico. Ciò si verifica soprattutto con dosaggi elevati di terapia con radioiodio.
Nel trattamento dei carcinomi tiroidei metastatizzanti con coinvolgimento del SNC, è inoltre necessario tenere presente il rischio di edema cerebrale locale e/o di aumento dell’eventuale edema cerebrale preesistente.
Patologie gastrointestinali
Livelli elevati di radioattività potrebbero, inoltre, causare disturbi gastrointestinali, generalmente nelle prime ore o nei primi giorni successivi alla somministrazione. Per la prevenzione delle patologie gastrointestinali, vedere paragrafo 4.4.
Patologie delle ghiandole salivari e lacrimali
Potrebbero verificarsi scialoadenite, con gonfiore e dolore delle ghiandole salivari, nonché perdita parziale del gusto e secchezza della bocca. La scialoadenite è solitamente reversibile spontaneamente o con un trattamento antinfiammatorio, ma sono stati saltuariamente descritti casi di ageusia e secchezza della bocca persistenti e dose-dipendenti. La mancanza di saliva può causare infezioni, ad es. carie, e
comportare la perdita di denti. Per la prevenzione dei disturbi salivari, vedere paragrafo 4.4.
Una disfunzione delle ghiandole salivari e/o lacrimali con conseguente cheratocongiuntivite secca può anche manifestarsi con un ritardo di diversi mesi e fino a due anni dopo la terapia con radioiodio. Sebbene la cheratocongiuntivite secca sia un effetto transitorio, nella maggior parte dei casi, in alcuni pazienti il sintomo può persistere per anni.
Depressione midollare
Come conseguenza tardiva potrebbe svilupparsi una depressione midollare reversibile che si presenta con trombocitopenia isolata o eritrocitopenia anche mortale. È più probabile che la depressione midollare segua un’unica somministrazione di oltre 5000 MBq o la somministrazione ripetuta a intervalli inferiori a 6 mesi.
Malignità secondarie
Dopo l’uso delle attività più elevate, generalmente quelle impiegate nel trattamento delle malignità tiroidee, è stato rilevato un aumento nell’incidenza della leucemia. Esistono anche evidenze di aumento dell’incidenza di tumori solidi, dopo attività elevate (superiori a 7,4 GBq).
Compromissione della fertilitÃ
Dopo la terapia con radioiodio del carcinoma tiroideo, in entrambi i sessi, potrebbe verificarsi una compromissione transitoria dose-dipendente della fertilità . In base alla dose dell’attività , può manifestarsi una compromissione reversibile della spermatogenesi in dosi superiori a 1850 MBq; effetti clinicamente rilevanti, inclusi oligospermia e azoospermia oltre a livelli sierici di FSH elevati sono stati descritti dopo somministrazione superiore a 3700 MBq.
Consigli generali
L’esposizione alle radiazioni ionizzanti è correlata all’induzione di tumori e potenzialmente allo sviluppo di difetti ereditari. La dose di radiazioni risultante dall’esposizione terapeutica potrebbe aumentare l’incidenza di cancro e di mutazioni. In ogni caso, è necessario assicurare che i rischi delle radiazioni siano inferiori a quelli della patologia in sé. La dose di radiazione somministrata (EDE) dopo dosi terapeutiche di sodio ioduro (131I) è superiore a 20 mSv.
Popolazione pediatrica
È prevedibile che le reazioni avverse nei bambini siano analoghe a quelle degli adulti. Vista la maggiore sensibilità alle radiazioni dei tessuti dei bambini (vedere paragrafo
11) e l’aspettativa di vita superiore di questi ultimi, la frequenza e la gravità potrebbero essere diverse.
Segnalazione di sospette reazioni avverse
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza.
Theracap: avvertenze per l’uso
Potenziale insorgenza di reazioni di ipersensibilità o anafilattiche
Se si verificano reazioni di ipersensibilità o anafilattiche bisogna interrompere immediatamente la somministrazione del medicinale e, se necessario, iniziare un trattamento per via endovenosa.
Per favorire un pronto intervento in caso di emergenza, devono essere immediatamente disponibili i farmaci e le apparecchiature necessari, come il tubo endotracheale e il ventilatore.
Giustificazione del beneficio/rischio individuale
Per ciascun paziente, l’esposizione alla radiazione ionizzante deve essere giustificata in base al possibile beneficio. In ogni caso, l’attività somministrata deve essere tale da garantire la dose di radiazione più bassa ragionevolmente raggiungibile per ottenere l’effetto terapeutico richiesto.
Vi sono scarse evidenze di un aumento dell’incidenza di casi di cancro, leucemia o mutazioni nei pazienti trattati con radioiodio per malattie benigne della tiroide, nonostante l’uso estensivo. Nel trattamento di patologie maligne della tiroide, in uno studio condotto su pazienti sottoposti a dosi superiori a 3700 MBq di iodio-131 è stata riportata una più alta incidenza di carcinoma della vescica. Un altro studio ha riportato un leggero aumento di leucemie in pazienti sottoposti a dosi molto alte. Pertanto si consiglia di non ricorrere a dosi cumulative totali superiori a 26000 MBq.
Funzione gonadica nei maschi
Per compensare un potenziale danno reversibile della funzione gonadica nei maschi dovuta all’alta dose terapeutica di radioiodio, nei casi di pazienti con malattia estesa, si potrebbe prendere in considerazione il ricorso alla banca dello sperma.
Compromissione renale/epatica
È necessario valutare attentamente l’attività da somministrare nei pazienti con compressione renale, poiché in questi pazienti esiste un rischio di aumento di esposizione alle radiazioni.
La somministrazione terapeutica di sodio ioduro (131I) in pazienti con significativa insufficienza renale, nei quali è necessario un aggiustamento della dose, richiede una particolare attenzione.
Iponatremia:
Sono state riportate manifestazioni gravi di iponatraemia dopo la terapia di ioduro di sodio (131I) in pazienti anziani sottoposti a tiroidectomia totale. I fattori di rischio includono l’età più anziana, il sesso femminile, l’uso di diuretici tiazidici e l’iponatraemia all’inizio della terapia con ioduro di sodio (131I). Per questi pazienti deve essere considerata la regolare misurazione degli elettroliti sierici.
Popolazione pediatrica
Per informazioni sull’uso nella popolazione pediatrica, vedere il paragrafo 4.2.
È richiesta un’attenta valutazione delle indicazioni dal momento che la dose efficace equivalente per MBq è più elevata che negli adulti (vedere paragrafo 11).
Il trattamento a base di radioiodio di patologie tiroidee benigne in bambini e adolescenti può essere adottato nei casi giustificati, in particolare nelle recidive dopo uso di farmaci antitiroidei, quando si verificano reazioni avverse gravi ad essi o quando il trattamento chirurgico è controindicato.
Nel trattamento dei bambini e degli adolescenti, tuttavia, bisogna tenere conto della maggiore sensibilità dei loro tessuti e della maggiore aspettativa di vita di questo tipo di pazienti. Occorre altresì valutare i rischi rispetto ad altri possibili trattamenti (vedere paragrafì 4.2 e 11).
Preparazione del paziente
I pazienti devono essere incoraggiati a incrementare l’assunzione orale di fluidi e a urinare il più spesso possibile, al fine di ridurre le radiazioni assorbite dalla vescica, in particolare a seguito di attività elevate, ad esempio per il trattamento del carcinoma tiroideo. I pazienti con problemi di svuotamento della vescica devono essere cateterizzati dopo la somministrazione di attività elevate di radioiodio.
Prima del trattamento deve essere evitato un eccesso di iodio stabile (vedere paragrafo 4.5). Prima della terapia con radioiodio, devono essere raccolti dati anamnestici relativi all’assunzione di iodio nei pazienti e, in caso di sospetto, occorre effettuare una misurazione dello iodio nelle urine. Prima della terapia può essere eseguito un test per determinare l’uptake massimo e l’effetiva emivita tiroidea dello iodio radioattivo.
Al fine di evitare una scialoadenite, che può complicare la somministrazione di alte dosi di radioiodio, si può consigliare al paziente di assumere dolciumi o bevande contenenti acido citrico, che stimolano la secrezione di saliva.
Una dieta povera di iodio prima della terapia favorisce l’assorbimento nel tessuto tiroideo sano.
La terapia ormonale sostitutiva con ormoni tiroidei deve essere sospesa prima della somministrazione di radioiodio per il carcinoma della tiroide, al fine di assicurare un assorbimento adeguato. Si raccomanda una sospensione del trattamento con triiodotironina per un periodo di 14 giorni e di 6 settimane per il trattamento con tiroxina. La terapia sostitutiva con ormoni tiroidei può essere ripresa due giorni dopo il trattamento. Analogamente, il carbimazolo e il propiltiouracile devono essere sospesi una settimana prima del trattamento per ipertiroidismo e ripresi diversi giorni dopo.
Dopo il trattamento, il paziente deve essere inserito in un appropriato programma di monitoraggio a breve e lungo termine.
Il trattamento a base di radioiodio della malattia di Graves deve essere somministrato contemporaneamente al trattamento a base di corticosteroidi quando è presente un’oftalmopatia endocrina.
Dopo la procedura
Evitare il contatto ravvicinato con lattanti e donne in stato di gravidanza.
Avvertenze specifiche
Una capsula di THERACAP contiene 140 mg di sodio (6.1 mmol). Questo deve essere tenuto in considerazione per i pazienti sottoposti ad una dieta povera in sodio.
Per le precauzioni relative ai rischi ambientali, vedere paragrafo 6.6
Ricordiamo che anche i cittadini possono segnalare gli effetti collaterali dei farmaci.
In questa pagina si trovano le istruzioni per la segnalazione:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/reazioni-avverse-da-farmaci/
Questo invece è il modulo da compilare e da inviare al responsabile della farmacovigilanza della propria regione:
https://www.torrinomedica.it/wp-content/uploads/2019/11/scheda_aifa_cittadino_16.07.2012.pdf
Ed infine ecco l’elenco dei responsabili della farmacovigilanza con gli indirizzi email a cui inviare il modulo compilato:
https://www.torrinomedica.it/burocrazia-sanitaria/responsabili-farmacovigilanza/
Per approfondire l’argomento, per avere ulteriori raccomandazioni, o per chiarire ogni dubbio, si raccomanda di leggere l’intera Scheda Tecnica del Farmaco