Quinapril My
Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto
Quinapril My: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)
01.0 Denominazione del medicinale
Quinapril Mylan Generics 20 mg compresse rivestite con film
02.0 Composizione qualitativa e quantitativa
Ogni compressa contiene 20 mg di quinapril (come quinapril cloridrato) Eccipienti: lattosio
Ogni compressa contiene 58.58 mg di lattosio monoidrato Per una lista completa degli eccipienti vedi sezione 6.1
03.0 Forma farmaceutica
Compresse rivestite con film.
Compresse beige, di forma rotonda, divisibili con impresso “QP/20” su di un lato e “G” sull’altro.
Le compresse da 20 mg non devono essere rotte.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
Ipertensione essenziale
Trattamento di tutti i gradi di ipertensione essenziale. Le compresse di quinapril sono efficaci sia come monoterapia sia associate ai diuretici in pazienti con ipertensione.
Insufficienza cardiaca congestizia
Trattamento dell’insufficienza cardiaca congestizia in associazione con diuretici e/o glicosidi cardiaci. Il trattamento dell’insufficienza cardiaca congestizia con Quinapril deve sempre essere instaurato sotto stretto controllo medico.
04.2 Posologia e modo di somministrazione
Per uso orale.
Sono disponibili diversi dosaggi di Quinapril Mylan Generics da usarsi per diversi regimi di trattamento.
Adulti
Monoterapia: per l’ipertensione la dose raccomandata iniziale è di 10 mg una volta al giorno. A seconda della risposta clinica il dosaggio può essere aumentato (raddoppiando la dose, lasciando un tempo adeguato per l’aggiustamento di 3-4 settimane) fino ad un dosaggio di mantenimento da 20 a 40 mg/die somministrati in dose singola o suddivisi in 2 dosi. Nella maggior parte dei pazienti il controllo a lungo termine è mantenuto con una dose singola giornaliera. Di solito la dose massima di mantenimento è di 40 mg/die, tuttavia alcuni pazienti sono stati trattati con dosaggi fino a 80 mg/die.
Trattamento concomitante con diuretici: All’inizio della terapia con quinapril, può manifestarsi ipotensione sintomatica. Tale evento è più probabile in pazienti in trattamento concomitante con diuretici. Si raccomanda, pertanto, prudenza, per la possibilità che in tali pazienti si manifesti una riduzione di volume e/o di sali. Se possibile, il diuretico deve essere sospeso 2-3 giorni prima dell’inizio della terapia con quinapril. Al fine di valutare la possibilità che si verifichi un’ipotensione eccessiva, in pazienti in trattamento con diuretici il dosaggio iniziale di quinapril raccomandato è di 2.5 mg. Successivamente il dosaggio di Quinapril compresse deve essere aumentato (in un lasso di tempo adeguato tale da consentire la regolazione del dosaggio) fino ad ottenere una risposta ottimale (vedi paragrafo 4.5).
Insufficienza cardiaca congestizia
Al fine di controllare attentamente i pazienti per l’insorgenza di ipotensione sintomatica, si raccomanda una dose singola iniziale di 2.5 mg. Successivamente il dosaggio deve essere aggiustato (in un periodo di 2-3 settimane necessarie per la regolazione del dosaggio), fino alla dose efficace (fino a 40 mg/die) somministrata in 1 o 2 dosi in associazione al diuretico e/o alla terapia con glicosidi cardiaci. La dose efficace di mantenimento è solitamente di 10-20 mg/die somministrati in 1-2 dosi assieme alla terapia concomitante. La dose massima di 40 mg/die non deve essere superata.
I pazienti considerati a maggior rischio devono iniziare il trattamento in ambito di ricovero ospedaliero (vedi paragrafo 4.4).
Anziani
Nei pazienti anziani, si deve anche tener presente che la funzione renale tende a ridursi con l’età. Per l’ipertensione essenziale, la dose iniziale raccomandata è di
2.5 mg, successivamente aumentata fino a risposta ottimale.
In pazienti con compromissione della funzionalità renale, la dose iniziale di quinapril deve essere ridotta, poiché la concentrazione plasmatica di quinapril aumenta con il ridursi della clearance della creatinina.
Sono raccomandate le seguenti dosi iniziali:
Clearance della creatinina (ml/min) |
Massima dose giornaliera iniziale raccomandata (mg) |
---|---|
> 60 30-60 10-30 < 10 |
10 5 2,5 Esperienza insufficiente |
Popolazione pediatrica
I dati attualmente disponibili sono descritti nelle sezioni 5.1 e 5.2, ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardo la posologia.
04.3 Controindicazioni
Ipersensibilità a quinapril, ad uno qualunque degli eccipienti o ad altri ACE- inibitori.
Gravidanza: Quinapril è controindicato durante il secondo e terzo trimestre della gravidanza (vedi paragrafi 4.4 e 4.6).
Quinapril Mylan Generics 5 mg compresse rivestite con film è controindicato in pazienti con anamnesi di angioedema correlato a precedenti trattamenti con ACE-inibitori.
Quinapril compresse è controindicato in pazienti con edema angioneurotico ereditario o idiopatico.
Quinapril compresse non deve essere usato in pazienti con ostruzione dinamica del flusso ventricolare sinistro
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso
Quinapril deve essere usato in cautela in pazienti selezionati affetti da stenosi aortica.
Reazioni di ipersensibilità
Reazioni di ipersensibilità possono verificarsi in pazienti con o senza una anamesi di allergia o di asma bronchiale, ad esempio porpora, fotosensibilità, orticaria, angioite necrotizzante, difficoltà respiratoria, inclusa polmonite ed edema polmonare, reazioni anafilattiche.
Ipotensione sintomatica
L’ipotensione sintomatica è stata osservata raramente in pazienti con ipertensione non complicata. Tra i pazienti ipertesi trattati con quinapril, l’ipotensione compare più facilmente in pazienti con ipovolemia causata ad es. da terapia con diuretici, dieta povera di sale, dialisi, diarrea o vomito, o con grave ipertensione renina-dipendente (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).
Se si verifica ipotensione sintomatica, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, ricevere un’infusione endovenosa di soluzione fisiologica. Una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione ad ulteriori dosi, che possono essere somministrate senza difficoltà una volta che la pressione arteriosa è aumentata dopo l’espansione del volume. Se si verifica questo evento, devono essere prese in considerazione dosi più basse di quinapril o di qualsiasi terapia diuretica concomitante.
È stata osservata ipotensione sintomatica in pazienti con insufficienza cardiaca, associata o meno ad insufficienza renale. Tale evento si manifesta più facilmente in pazienti affetti da forme più gravi di insufficienza cardiaca, come comprovato dall’uso di alte dosi di diuretici dell’ansa, da iponatriemia o alterazione della funzionalità renale. In pazienti ad alto rischio di ipotensione sintomatica, la terapia con quinapril deve essere iniziata alla dose raccomandata sotto stretto controllo medico; questi pazienti devono essere seguiti attentamente per le prime due settimane di trattamento e ogni volta che il dosaggio di quinapril viene aumentato. Analoghe considerazioni si applicano ai pazienti con cardiopatia ischemica o patologia cerebrovascolare, in cui un eccessivo calo pressorio può determinare infarto del miocardio o accidenti cerebrovascolari.
I pazienti che possono essere considerati ad alto rischio e che devono iniziare il trattamento in ospedale comprendono: pazienti in trattamento con dosi elevate di diuretici dell’ansa (es. > 80 mg di furosemide) o in terapia multipla con diuretici, quelli che presentano ipovolemia, iponatremia (sodio sierico < 130 mEq/l) o pressione sistolica < 90 mm Hg, in terapia con dosi elevate di vasodilatatori, o che hanno una creatininemia > 150 µmoli/l oppure un’età > 70 anni.
Considerazioni analoghe valgono per i pazienti con cardiopatia ischemica o patologia cerebrovascolare in cui un’eccessiva caduta della pressione arteriosa potrebbe provocare un infarto miocardico o un accidente cerebrovascolare.
Stenosi aortica e della valvola mitrale / cardiomiopatia ipertrofica
Come altri ACE-inibitori, quinapril deve essere somministrato con cautela in pazienti con stenosi della valvola mitralica o con ostruzione del flusso ventricolare sinistro, come nella stenosi aortica e subaortica o cardiomiopatia ipertrofica. Quinapril non deve essere somministrato in casi emodinamicamente rilevanti.
Compromissione della funzionalità renale, inclusa la stenosi dell’arteria renale
In pazienti con insufficienza renale, il monitoraggio della funzione renale durante la terapia deve essere effettuata nel modo ritenuto appropriato, anche se nella maggior parte la funzione renale non si altera o può migliorare.
L’emivita del quinaprilato si prolungata poiché la clearance della creatinina diminuisce. Pazienti con clearance della creatinina <60 ml/min, richiedono un dosaggio iniziale di quinapril più basso (vedi paragrafo 4.2). Il dosaggio di questi pazienti deve essere aumentato gradualmente in base alla risposta terapeutica, e la funzione renale deve essere attentamente monitorata, anche se gli studi iniziali non indicano che quinapril produce un ulteriore deterioramento della funzione renale.
Come conseguenza dell’inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone, i cambiamenti nella funzione renale possono essere anticipati in soggetti sensibili. Nei pazienti affetti da grave insufficienza cardiaca, di cui la funzionalità renale può dipendere dall’attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone, il trattamento con quinapril può essere associato ad oliguria e/o progressiva azotemia, e raramente a insufficienza renale acuta e/o morte.
In studi clinici in pazienti ipertesi con stenosi unilaterale o bilaterale dell’arteria renale, è stato osservato un aumento dell’azoto ureico nel sangue e della creatinina sierica in alcuni pazienti sottoposti a terapia con ACE inibitori. Questi aumenti erano quasi sempre reversibili con la sospensione degli ACE inibitori e/o una terapia diuretica. In tali pazienti, la funzione renale deve essere monitorata durante le prime settimane di terapia.
Tale evento si manifesta con più frequenza in pazienti con insufficienza renale. In presenza di ipertensione renovascolare, il rischio di ipotensione grave ed insufficienza renale è aumentato. In tali pazienti, il trattamento deve essere avviato sotto stretto controllo medico con basse dosi da aumentare con cautela. Poiché il trattamento con diuretici può contribuire ad elevare il rischio sopra menzionato, la somministrazione di tali farmaci deve essere interrotta e la funzione renale controllata nel corso delle prime settimane di terapia con quinapril.
Alcuni pazienti con ipertensione o insufficienza cardiaca senza un’apparente patologia renale preesistente hanno mostrato un innalzamento (> 1,25 volte il limite superiore della norma) dei livelli di azoto ureico e creatininemia, di solito lieve e transitorio, soprattutto quando il quinapril è stato somministrato in concomitanza con diuretici. Gli aumenti dell’azoto ureico nel sangue e della creatinina sierica sono stati osservati nel 2% e 2% rispettivamente dei pazienti ipertesi in monoterapia con quinapril e nel 4% e 3% rispettivamente dei pazienti ipertesi in terapia con quinapril/HCTZ. Questi aumenti sono più probabili in pazienti con pre-esistente compromissione renale e può determinare la necessità di ridurre od interrompere un diuretico e/o il quinapril.
Per quanto riguarda pazienti con compromissione renale grave (clearance della creatinina <10 ml/min) e pazienti in dialisi, l’esperienza è insufficiente. Pertanto, in questi pazienti, il trattamento non è raccomandato.
Trapianto di Rene
Non esiste alcuna esperienza relativa alla somministrazione di quinapril in pazienti sottoposti di recente a trapianto di rene. Pertanto, il trattamento con quinapril non è raccomandato.
Reazioni anafilattoidi
Pazienti in Emodialisi
In pazienti dializzati con membrane in poliacrilonitrile ad alto flusso (‘AN69’) e trattati contemporanemante con un ACE-inibitore sono state osservate reazioni di tipo anafilattoide. Questa combinazione deve pertanto essere evitata, sia mediante l’uso di farmaci antiipertensivi alternativi o membrane alternative per emodialisi.
Reazioni anafilattoidi in corso di aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL)
In rari casi, in pazienti in trattamento con ACE-inibitori, in corso di aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL) con destrano solfato, si sono manifestate reazioni anafilattoidi potenzialmente fatali. Tali reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente la terapia con ACE-inibitori prima di ciascuna seduta di aferesi. Questo metodo non deve quindi essere usato in pazienti trattati con ACE-inibitori.
Desensibilizzazione
Pazienti in terapia con ACE-inibitori, e sottoposti a trattamento di desensibilizzazione con veleno di imenotteri hanno manifestato reazioni anafilattoidi pericolose per la vita. Negli stessi pazienti, tali reazioni sono state evitate mediante sospensione temporanea degli ACE-inibitori, ma sono riapparse in seguito a un re-challenge accidentale.
Ipersensibilità/Angioedema
Raramente, in pazienti trattati con inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, quinapril compreso, è stato segnalato angioedema facciale, delle estremità, delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe. I sintomi possono manifestarsi a lunga distanza dall’inizio del trattamento, ed in qualunque momento nel corso della terapia. In questi casi, il quinapril deve essere immediatamente sospeso e devono essere istituiti un trattamento e un controllo adeguati, per garantire la scomparsa totale dei sintomi prima di dimettere i pazienti. Anche nei casi in cui il gonfiore coinvolge soltanto la lingua e non esistono problemi respiratori, può essere necessaria un’osservazione prolungata, in quanto il trattamento con antiistaminici e corticosteroidi può non essere sufficiente.
In casi molto rari, sono stati segnalati esiti letali dovuti ad angioedema associato ad edema laringeo o edema linguale. Il coinvolgimento della lingua, della glottide o della laringe, particolarmente nei pazienti con anamnesi di interventi chirurgici alle vie respiratorie, può portare all’ostruzione delle vie aeree superiori. In questi casi, deve essere instaurata immediatamente una terapia d’urgenza, che può prevedere la somministrazione sottocutanea di una soluzione di adrenalina (1:1000 – da 0,3 a 0,5 ml) e/o il mantenimento della pervietà del tratto respiratorio. Il paziente deve rimanere sotto stretto controllo medico fino alla scomparsa totale ed accertata dei sintomi.
Si raccomanda prudenza nei pazienti con ipersensibilità accertata ad altri ACE- inibitori, e particolarmente in quelli con malattie ostruttive del tratto respiratorio. Nei pazienti con precedenti di angioedema non correlato a terapia con ACE- inibitori il rischio di angioedema conseguente a somministrazione di ACE-inibitori può essere maggiore (vedi paragrafo 4.3).
Angioedema intestinale:
L’angioedema intestinale è stato segnalato in pazienti trattati con ACE-inibitori. Questi pazienti hanno presentato dolori addominali (con o senza nausea o vomito); in alcuni casi non vi era nessuna precedente anamnesi di angioedema facciale ed i livelli di C-1 esterasi erano normali. L’angioedema è stato diagnosticato tramite procedure che comprendevano la TAC addominale o gli ultrasuoni, o in chirurgia, e sintomi si sono risolti dopo l’interruzione dell’ACE- inibitore. L’angioedema intestinale deve essere incluso nella diagnosi differenziale dei pazienti trattati con ACE-inibitori che si presentano con dolori addominali.
Compromissione della funzionalità epatica
Il quinapril quando in combinazione con un diuretico deve essere usato con cautela nei pazienti con funzionalità epatica compromessa o epatopatia progressiva, poiché alterazioni minori dei fluidi e dell’equilibrio elettrolitico possono portare al coma epatico. Il metabolismo di quinapril a quinaprilato è normalmente dipendente dall’esterasi epatica. Le concentrazioni di quinaprilato sono ridotte nei pazienti con cirrosi alcolica dovuta a un’alterazione della de- esterificazione del quinapril.
Raramente, agli ACE-inibitori è stata associata una sindrome che inizia con ittero colestatico ed evolve in necrosi epatica fulminante (in alcuni casi fatale). Il meccanismo di tale sindrome non è conosciuto. I pazienti che manifestano ittero livelli degli enzimi epatici chiaramente elevati degli enzimi epatici in corso di trattamento con ACE-inibitori devono sospendere quinapil ed essere seguiti in modo adeguato.
Neutropenia / Agranulocitosi
In corso di trattamento con ACE-inibitori in pazienti con ipertensione non complicata, sono stati riferiti casi di neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia e depressione midollare. La neutropenia e l’agranulocitosi sono reversibili dopo interruzione del trattamento con ACE-inibitori.
Quinapril deve essere somministrato con estrema cautela in pazienti affetti da malattie vascolari del collagene, in terapia con immunosoppressori, in trattamento con allopurinolo o procainamide, o in caso di combinazione dei suddetti fattori di complicazione, particolarmente in presenza di una compromissione renale preesistente. In alcuni di questi pazienti si sono manifestate infezioni gravi, che in qualche caso non hanno risposto alla terapia antibiotica intensiva. Se quinapril viene somministrato a questi pazienti, si consiglia un controllo periodico della conta leucocitaria e/o di patologie renali, e va data istruzione ai pazienti di riferire qualsiasi segno di infezione.
Differenze etniche
È stato segnalato che i pazienti di razza nera che ricevono una terapia con ACE- inibitori presentano una maggiore incidenza di angioedema rispetto ai pazienti non neri. Va inoltre notato che in studi clinici controllati, gli ACE inibitori hanno un effetto sulla pressione arteriosa che è minore nei pazienti di razza nera rispetto agli altri.
Tosse
In corso di trattamento con ACE-inibitori sono stati segnalati casi di tosse. Questa tosse è tipicamente secca persistente e termina con la sospensione della terapia. La tosse indotta da ACE-inibitori deve essere considerata come parte della diagnosi differenziale di tosse.
Chirurgia / Anestesia
In pazienti sottoposti ad interventi chirurgici importanti o anestetizzati con agenti che determinano ipotensione, quinapril può bloccare la formazione di angiotensina II conseguente al rilascio compensatorio di renina. L’eventuale ipotensione dovuta a tale meccanismo può essere corretta mediante espansione della volemia (vedere paragrafo 4.5).
Iperkaliemia
In alcuni pazienti trattati con ACE-inibitori, quinapril incluso, è stato osservato innalzamento dei livelli sierici di potassio. I pazienti in cui il rischio di sviluppare iperkaliemia comprendono quelli con insufficienza renale, diabete mellito, o quelli che assumono diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale da cucina contenenti potassio, o quelli che assumono altri medicinali il cui uso si associa ad innalzamento dei livelli sierici di potassio (p.e. eparina). Qualora l’uso concomitante dei suddetti agenti sia ritenuto necessario, si raccomanda un controllo costante del potassio sierico (vedere paragrafo 4.5).
Pazienti diabetici
Nei pazienti diabetici, trattati con antidiabetici orali o insulina, gli ACE-inibitori possono accrescere la sensibilità all’insulina e sono stati associati ad ipoglicemia. Il controllo della glicemia deve essere attentamente monitorato in particolare nel corso del primo mese di trattamento con ACE-inibitori (vedi paragrafo 4.5).
Di norma, l’associazione di litio e quinapril non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).
La terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Iperaldosteronismo primario
Generalmente, i pazienti con iperaldosteronismo primario non rispondono agli agenti antiipertensivi che agiscono tramite il sistema renina-angiotensina. Pertanto, in tali pazienti, il trattamento con ACE-inibitori non è raccomandato.
Quinapril compresse rivestite con film contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit Lapp lattasi o da malassorbimento del glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Tetracicline e altri medicinali che interagiscono con il magnesio: a causa della presenza di magnesio carbonato nella formulazione, quinapril in volontari sani ha determinato una riduzione del 28-37% dell’assorbimento della tetraciclina qualora somministrata contemporaneamente. Quest’interazione deve essere tenuta in considerazione se vengono prescritti insieme quinapril e tetracicline.
Terapia diuretica concomitante: pazienti trattati con diuretici, specialmente quelli in terapia diuretica iniziata di recente, possono occasionalmente presentare un’eccessiva riduzione della pressione sanguigna dopo l’inizio della terapia con quinapril. Gli effetti ipotensivi dopo la prima dose di quinapril possono essere efficacemente minimizzati sia interrompendo il diuretico sia aumentando l’assunzione di sale prima della dose iniziale di quinapril. Se l’interruzione del diuretico non è possibile il paziente deve essere mantenuto sotto supervisione medica fino a due ore dopo la somministrazione della dose iniziale (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Agenti che aumentano il potassio sierico: quinapril è un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina in grado di ridurre i livelli di aldosterone, e ciò può determinare un lieve aumento del potassio sierico. Trattamenti concomitanti con diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sali di potassio devono essere usati con cautela e predisponendo un adeguato controllo della potassiemia, particolarmente in pazienti con compromissione della funzionalità renale, poiché spesso, riducendo la produzione di aldosterone, quinapril determina un aumento del potassio sierico.
Chirurgia/anestesia: benché non siano disponibili dati che dimostrano un’interazione tra quinapril ed agenti anestetici che inducono ipotensione, si deve usare cautela quando i pazienti sono sottoposti ad interventi di alta chirurgia o ad anestesia poiché è stato dimostrato che gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina sono in grado di bloccare la formazione di angiotensina II conseguente al rilascio compensatorio di renina. Ciò può portare ad ipotensione che può essere corretta con espansione della volemia (vedere paragrafo 4.4).
Litio: aumenti dei livelli sierici del litio e sintomi di tossicità da litio sono stati segnalati in pazienti in terapia concomitante con litio ed ACE-inibitori, a causa dell’effetto iponatremico di questi agenti. Quinapril e litio devono essere co- somministrati con cautela e si raccomanda un frequente controllo dei livelli sierici del litio. Se viene usato anche un diuretico, questo può aumentare il rischio di tossicità da litio.
Farmaci anti-infiammatori non steroidei compreso acido acetilsalicilico > 3 g/die: in alcuni pazienti la somministrazione di agenti anti-infiammatori non steroidei può ridurre l’effetto anti-ipertensivo degli ACE-inibitori. È stato descritto inoltre, che i FANS e gli ACE-inibitori esercitano un effetto additivo sull’aumento del potassio sierico, mentre la funzionalità renale può diminuire. Questi effetti sono generalmente reversibili e compaiono specialmente in pazienti con funzione renale compromessa.
Oro
Reazioni nitritoidi (i sintomi includono arrossamento del volto, nausea, vomito e ipotensione) sono stati segnalati raramente in pazienti in terapia con oro iniettabile (aurotiomalato di sodio) e in concomitante terapia con ACE inibitori.
Allopurinolo, agenti citostatici ed immunosoppressori, corticosteroidi sistemici o procainamide: la somministrazione concomitante di ACE-inibitori può portare ad un maggior rischio di leucopenia (vedere paragrafo 4.4).
Alcool, barbiturici e narcotici: può comparire potenziamento dell’ipotensione ortostatica.
Altri agenti anti-ipertensivi: Ci può essere un effetto additivo o di potenziamento. ß-bloccanti, metildopa e diuretici possono potenziare l’effetto ipotensivo di quinapril e devono essere usati solo sotto stretto controllo. In uno studio condotto in dose singola, la somministrazione concomitante di propropanolo non ha influenzato la farmacocinetica di quinapril.
Simpaticomimetici
I simpaticomimetici possono ridurre l’effetto antiipertensivo degli ACE-inibitori.
Antiacidi: possono diminuire la biodisponibilità del Quinapril Mylan Generics 5 mg compresse rivestite con film.
Medicinali antidiabetici (agenti ipoglicemizzante orali ed insulina): la somministrazione concomitante di ACE-inibitori e medicinali antidiabetici (insulina, agenti ipoglicemizzanti orali) può potenziare l’effetto di riduzione della glicemia con rischio di ipoglicemia. Gli ACE-inibitori possono aumentare la sensibilità all’insulina. Tale evento è più probabile durante le prime settimane di trattamento concomitante e sopratutto in pazienti con compromissione renale. Può essere richiesto un aggiustamento del dosaggio dei medicinali antidiabetici. Il controllo glicemico deve essere attentamente monitorato in particolare durante il primo mese di trattamento con un ACE-inibitore (vedere paragrafo 4.4).
Altri agenti:
La somministrazione concomitante di dosi multiple di 10 mg di atorvastatina con 80 mg con di quinapril non ha comportato variazioni significative nei parametri farmacocinetici nello steady-state di atorvastatina.
04.6 Gravidanza e allattamento
Gravidanza.
L’uso degli ACE inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso di ACE inibitori è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia, non può essere escluso un piccolo aumento del rischio.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore.
Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
È noto che nella donna l’esposizione ad ACE inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3).
Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Allattamento
Limitati dati di farmacocinetica dimostrano concentrazioni molto basse nel latte materno (vedere paragrado 5.2). Sebbene queste concentrazioni sembrano essere clinicamente irrilevanti, l’uso di quinapril durante l’allattamento al seno non è raccomandato per i neonati pretermine e nelle prime settimane dopo il parto, a causa del rischio ipotetico di effetti cardiovascolari e renali e perché non vi è abbastanza esperienza clinica.
Nei neonati più grandi, se ritenuto necessario per la madre, quinapril può essere assunto durante l’allattamento al seno, ma in questo caso il neonato deve essere seguito per la possibile comparsa di effetti indesiderati.
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
La capacità di impegnarsi in attività come l’uso di macchinari o di un veicolo a motore può essere compromessa, soprattutto quando si inizia la terapia con quinapril..
Quando si è alla guida di veicoli o si utilizzano macchinari, si deve tener presente che occasionalmente possono verificarsi capogiri o stanchezza, particolarmente all’inizio del trattamento o in caso di associazione con alcool.
04.8 Effetti indesiderati
I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati durante il trattamento con quinapril ed altri ACE-inibitori e le seguenti frequenze: Molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100 a <1/10), comune (≥ 1/1, 000, <1/100), raro (≥ 1/10, 000,
<1/1, 000) molto raro (≤ 1/10000). Non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Gli effetti indesiderati più frequentemente segnalati rilevati in studi clinici controllati sono stati: cefalea (7,2%), capogiri (5,5%), tosse (3,9%), affaticamento (3,5%), rinite (3,2%), nausea e / o vomito (2,8% ) e mialgia (2,2%).
Infezioni e Infestazioni
Comune: Faringite, rinite
Non comune:
Bronchite, infezione del prime vie respiratorie, infezioni delle vie urinarie, sinusite
Patologie del sistema emolinfopoietico
Non nota: Agranulocitosi, anemia emolitica, neutropenia, trombocitopenia
Patologie dei sistema immunitario
Reazione anafilattoide
No n not a
Disturbi del | Comu | Ipermagnesemia |
---|---|---|
metabolismo | ne | |
e della | ||
nutrizione |
Disturbi psichiatrici
Comune Insonnia
Non comune
Stato confusionale, depressione, nervosismo
Patologie del sistema nervoso
Comune: Vertigini, cefalea, parestesie
Non comune:
Attacco ischemico transitorio, sonnolenza.
Raro: Disturbi dell’equilibrio, sincope
Non nota Emorragia cerebrale
Patologie dell’occhio:
Non comune
Ambiopia
Molto raro: Vista annebbiata, ambliopia
Patologie dell’orecchio e del labirinto:
Non comune:
Patologie cardiache:
Vertigini, tinnito.
Non comune Palpitazioni, angina pectoris, infarto del
miocardio, tachicardia
Patologie vascolari
Comune: Ipotensione.
Non comune:
Vasodilatazione
Non nota Ipotensione ortostatica
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: Comune: Dispnea, tosse
Non comune:
Gola secca
Raro Polmonite eosinofilica
Non nota: Broncospasmo. In singoli casi, ostruzione
delle vie aeree superiori da angioedema (che può essere fatale).
Patologie gastrointestinali:
Comune: Nausea, vomito, diarrea, dispepsia, dolore
addominale
Non comune:
Flatulenza. secchezza della bocca
Raro Glossite, stipsi, digeusia.
Molto raro Ileo, angioedema del piccolo intestino Non nota Pancreatite – segnalata raramente nei
pazienti trattati con ACE-inibitori; in alcuni
casi ciò si è rivelato fatale
Patologie epatobiliari:
Non nota Epatite, ittero colestatico,
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Non comune:
Angioedema, prurito, eruzione cutanea, iperidrosi
Raro: Eritema multiforme, pemfigo, orticaria.
Molto raro Dermatite psoriasiforme
Non nota Sindrome di Stevens Johnson, necrolisi epidermica tossica, dermatite esfoliativa, alopecia, reazioni di fotosensibilità.
Le patologie della cute possono essere associate a febbre, dolori muscolari e articolari (mialgia, artralgia, artrite), infiammazione vascolare (vasculite), infiammazione dei tessuti sierosi e alcuni cambiamenti nei parametri di laboratorio (eosinofilia, leucocitosi e/o anticorpi antinucleo aumentati, velocità di eritrosedimentazione aumentata).
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: Comune: Mialgia, mal di schiena
Patologie renali ed urinari:
Non comune:
Proteinuria (talvolta accompagnata da deterioramento della funzione renale), compromissione renale.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella:
Non comune:
Disfunzione erettile, impotenza.
Patologie sistemiche e condizioni relative al sito di somministrazione:
Comune: Affaticamento, astenia, dolore toracico
Non comune:
Edema generalizzato, febbre, edema periferico
Analisi di laboratorio
Comune: Aumento della creatininemia, aumento dell’uricemia*
Non comune:
Diminuzione dell’emoglobina, diminuzione dell’ematocrito, diminuzione dell’ematocrito e WCXC, aumento degli enzimi epatici, aumento della bilirubina nel sangue. Nei pazienti affetti da una deficienza congenita da G-6- PDH sono stati segnalati, singoli casi di anemia emolitica.
* Tali aumenti sono più probabili in pazienti sottoposti a terapia concomitante con diuretici rispetto a quelli in monoterapia con quinapril. Questi aumenti rilevati si invertono spesso con il proseguire della terapia.
Raramente, è stata segnalata una sindrome con febbre, sierosite, vasculite, mialgia, artralgia/artrite, positività alla titolazione ANA, SR-elevazione, eosinofilia e leucocitosi.
Ginecomastia e vasculite sono state segnalate con altri ACE-inibitori e non si può escludere che tali effetti indesiderati siano classe specifici.
04.9 Sovradosaggio
La LD50 orale di quinapril nei topi e nei ratti varia da 1440 al 4280 mg/kg.
Non sono disponibili informazioni specifiche sul trattamento del sovradosaggio con quinapril. Le manifestazioni cliniche più probabili sono sintomi attribuibili a grave ipotensione, che devono normalmente essere trattati con l’espansione di volume per via endovenosa.
Sintomi
I sintomi di sovradosaggio consistono in ipotensione grave, shock, torpore, bradicardia, disturbi elettrolitici ed insufficienza renale.
Trattamento
Il trattamento è sintomatico e di supporto, consistente in un trattamento medico stabilito.
In caso di ingestione recente, si devono adottare misure atte ad impedire l’assorbimento (p.e. lavanda gastrica, somministrazione di adsorbenti e solfato di sodio entro 30 minuti dall’assunzione) e ad accelerare l’eliminazione.
L’emodialisi e la dialisi peritoneale hanno scarso effetto sull’eliminazione di quinapril e quinaprilato. In caso di ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione anti-shock, e occorre prontamente procedere ad un’integrazione salina e volemica . Occorre considerare la possibilità di trattamento con angiotensina-II. Bradicardia o estese reazioni vagali devono essere trattate con atropina. Considerare la possibilità di usare un pacemaker.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
Classe farmacoterapeutica: ACE inibitori Codice ATC: C09AA06
In uno studio clinico randomizzato con dosi target di 2.5, 5, 10 e 20 mg di quinapril, in 112 bambini e adolescenti con ipertensione o con normale pressione sanguigna alta, per 8 settimane (2 settimane in doppio cieco ed un prolungamento di 6 settimane), è stata notata solamente una riduzione della pressione sistolica sanguigna in tutti i gruppi di trattamento al termine di sole 2 settimane. Per la pressione arteriosa sistolica (obiettivo di efficacia secondario), solo alla settimana 2 c’è stata una risposta dose lineare statisticamente significativa a seguito dei trattamenti con una differenza significativa tra il quinapril 20 mg QD e gruppi di trattamento con placebo.
Quinapril contiene il sale cloridrato di quinapril. La sostanza ha tre centri chiralici ed è uno stereoisomero puro.
Quinapril è un profarmaco che viene idrolizzato a quinaprilato, il metabolita attivo, che è un inibitore potente e ad azione prolungata dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) in plasma e tessuti. L’ACE catalizza la conversione di angiotensina I in angiotensina II, un potente vasocostrittore. L’inibizione dell’ACE determina una riduzione delle concentrazioni di angiotensina-II e della secrezione di aldosterone; è probabile che sia inibito anche il metabolismo della bradichinina. Nel corso di studi clinici, quinapril ha dimostrato di avere un effetto neutro sui lipidi e nessun effetto significativo sul metabolismo del glucosio. Quinapril riduce la resistenze vascolari totali periferiche e quelle arteriose renali.
In generale, nel flusso ematico renale o nella frazione di filtrazione glomerulare non vi sono variazioni cliniche significative. Il quinaprilato determina riduzione della pressione sanguigna in posizione prona, seduta e ortostatica. Alle dosi raccomandate, l’effetto massimo è raggiunto entro 2-4 ore. L’ottenimento del massimo effetto ipotensivo può richiedere, in alcuni pazienti, 2-4 settimane di terapia. In modelli animali sperimentali di ipertensione è stata osservata una riduzione dell’ipertrofia ventricolare sinistra. Non esistono dati di morbilità/mortalità.
Se necessario, quinapril può essere somministrato insieme ad altri ipotensivi. Il trattamento concomitante con diuretici tiazidici aumenta l’effetto ipotensivo di quinapril.
05.2 Proprietà farmacocinetiche
La biodisponibilità del quinaprilato, il metabolita attivo, è pari al 30-40% della dose di quinapril somministrata oralmente. La concentrazione plasmatica massima è raggiunta dopo circa 2 ore. L’assorbimento di quinapril non è influenzato dall’assunzione contemporanea di alimenti, ma cibi ad alto contenuto di grassi possono ridurre la capacità di assorbimento. Circa il 97% della sostanza attiva è legato alle proteine plasmatiche. A dosi ripetute, il quinaprilato ha un’emivita di 3 ore. Lo steady-state è raggiunto in 2-3 giorni. Il quinaprilato è eliminato principalmente per via renale, immodificato.La clearance è di 220 ml/min. La dialisi non influenza significativamente l’eliminazione di quinapril. In pazienti con insufficienza renale, quinapril non è stato rilevato nel dializzato e per quanto riguarda il metabolita quinaprilato, dopo dialisi peritoneale è stato rilevato il 2,5% circa della dose e dopo emodialisi il 5,4%.
In pazienti con insufficienza renale, l’emivita del quinaprilato è più lunga e la concentrazione plasmatica risulta aumentata (vedere paragrafo 4.2). In pazienti con insufficienza epatica grave, è stata osservata una riduzione delle concentrazioni di quinaprilato, conseguente a riduzione dell’idrolisi di quinapril.
La farmacocinetica del quinapril è stata studiata in uno studio a dose singola (0,2 mg/kg) in 24 bambini di età compresa tra 2.5 mesi a 6.8 anni e uno studio a dose multipla (0,016-0,468 mg/kg) in 38 bambini di età compresa tra 5-16 anni, peso di 66-98 kg in media.
Come negli adulti, il quinapril è stato rapidamente convertito in quinaprilato. Le concentrazioni di quinaprilato generalmente arrivano ad un massimo 1-2 ore dopo la somministrazione e diminuiscono con emivita media di 2,3 ore. Nei neonati e nei bambini piccoli, l’esposizione dopo una singola dose di 0,2 mg/kg è paragonabile a quella osservata negli adulti dopo una singola dose di 10 mg. In uno studio a dose multipla in età scolare e negli adolescenti, si è osservato che i valori di AUC e Cmax di quinaprilato sono aumentati in modo lineare con l’aumentare della dose di quinapril su base mg/kg.
Allattamento
Dopo una singola dose orale di 20 mg di quinapril in sei donne che allattavano, il L/P (rapporto latte/plasma) per quinapril era 0,12. Quinapril non era riscontrato nel latte 4 ore dopo la somministrazione della dose. Livelli nel latte di quinalaprilat erano irrilevabili (<5 μg/L) in tutto il periodo esaminato. E’ stimato che un neonato allattato al seno riceverebbe circa 1,6 % della dose materna di quinapril aggiustata per il peso.
05.3 Dati preclinici di sicurezza
Sulla base di studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità a dosi ripetute, genotossicità e potenziale cancerogeno, i dati preclinici non evidenziano particolari rischi per l’uomo. Studi di tossicità riproduttiva indicano che nel ratto il quinapril non ha alcun effetto negativo su fertilità e riproduzione e non si dimostra teratogeno. La classe degli ACE-inibitori si è dimostrata fetotossica (determinando lesioni e/o morte del feto) se tali farmaci sono somministrati nel corso del secondo e del terzo trimestre di gravidanza.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
Nucleo delle compresse Lattosio monoidrato Cellulosa microcristallina Ossido di magnesio Crospovidone di Tipo A Magnesio stearato
Rivestimento Ipromellosa Macrogol 400
Polisorbato 80
Ossido di ferro giallo (E172) Ossido di ferro nero (E172) Diossido di titanio (E171)
06.2 Incompatibilità
Non applicabile
06.3 Periodo di validità
36 mesi
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Non conservare a temperatura superiore a 25° C. Conservare nel contenitore originale.
06.5 Natura e contenuto della confezione
Blister in poliammide/alluminio/PVC contenente 10, 14, 28, 30, 50, 60 o 100 compresse.
E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione
Nessuna speciale istruzione
07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Mylan S.p.A. – Via Vittor Pisani, 20 – 20124 Milano, Italia
08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio
5 mg compresse rivestite con film 10 compresse in blister PA/AL/PVC/AL AIC n. 037401015/M
5 mg compresse rivestite con film 14 compresse in blister PA/AL/PVC/AL AIC n. 037401027/M
5 mg compresse rivestite con film 28 compresse in blister PA/AL/PVC/AL AIC n. 037401039/M
5 mg compresse rivestite con film 30 compresse in blister PA/AL/PVC/AL AIC n. 037401041/M
5 mg compresse rivestite con film 50 compresse in blister PA/AL/PVC/AL AIC n. 037401054/M
5 mg compresse rivestite con film 60 compresse in blister PA/AL/PVC/AL AIC n. 037401066/M
5 mg compresse rivestite con film 100 compresse in blister PA/AL/PVC/AL AIC n. 037401078/M
09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione
Maggio 2007
10.0 Data di revisione del testo
Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-