Latanoprost Myl: Scheda Tecnica e Prescrivibilità

Latanoprost Myl

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto

Latanoprost Myl: ultimo aggiornamento pagina: (Fonte: A.I.FA.)

01.0 Denominazione del medicinale

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Latanoprost Mylan 50 microgrammi/ml collirio, soluzione.

02.0 Composizione qualitativa e quantitativa

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Un ml di collirio contiene 50 microgrammi di latanoprost. Una goccia contiene circa 1,5 microgrammi di latanoprost. Eccipiente con effetti noti:

1 ml di collirio soluzione contiene benzalconio cloruro 0,2 mg. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 Forma farmaceutica

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Collirio, soluzione.

La soluzione è un liquido chiaro ed incolore. pH 6,5 – 6,9 e osmolarità: 240-294 mOsmol/kg.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

04.1 Indicazioni terapeutiche

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Riduzione della pressione intraoculare elevata in pazienti con glaucoma ad angolo aperto ed ipertensione oculare.

Riduzione della pressione intraoculare elevata nei pazienti pediatrici con elevata pressione intraoculare e glaucoma pediatrico.

04.2 Posologia e modo di somministrazione

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Posologia

Dose raccomandata negli adulti (inclusi i pazienti anziani):

La terapia raccomandata è una goccia una volta al giorno nell’occhio(i) da trattare. L’effetto ottimale si ottiene somministrando Latanoprost Mylan alla sera.

Il dosaggio di Latanoprost Mylan non deve superare una somministrazione quotidiana, in quanto è stato dimostrato che somministrazioni più frequenti diminuiscono l’effetto ipotensivo sulla pressione intraoculare.

In caso di mancata somministrazione di una dose, il trattamento deve continuare normalmente con la dose successiva.

Popolazione pediatrica

Latanoprost Mylan collirio soluzione può essere usato nei pazienti pediatrici alla stessa posologia degli adulti. L’efficacia e la sicurezza di Latanoprost Mylan collirio nei neonati pretermine (meno di 36 settimane di età gestazionale) non sono state ancora stabilite. Non sono disponibili dati.

I dati nel gruppo di età <1 anno (4 pazienti) sono molto limitati (vedere il paragrafo 5.1). Modo di somministrazione

Uso oculare.

Come con altri colliri, al fine di ridurre il possibile assorbimento sistemico, si raccomanda di comprimere il sacco lacrimale a livello del canto mediale (occlusione puntale) per un minuto. Ciò deve essere effettuato subito dopo l’instillazione di ogni singola goccia.

Le lenti a contatto devono essere rimosse prima dell’instillazione del collirio e possono essere riapplicate dopo 15 minuti.

Se si usa più di un farmaco oftalmico ad uso topico, i farmaci devono essere somministrati almeno cinque minuti l’uno dall’altro.

04.3 Controindicazioni

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Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

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Latanoprost Mylan può alterare gradualmente il colore dell’occhio aumentando la quantità di pigmento marrone dell’iride. Prima dell’inizio del trattamento i pazienti devono essere informati circa la possibilità di cambiamento permanente del colore dell’occhio. Il trattamento unilaterale può causare eterocromia permanente.

Questo cambiamento di colore dell’occhio è stato notato soprattutto in pazienti con iridi di colore disomogeneo, ad es. blu-marrone, grigio-marrone, giallo-marrone e verde-marrone. In studi con latanoprost, l’insorgenza del cambiamento avviene solitamente entro i primi 8 mesi di trattamento, raramente entro il secondo o terzo anno e non è mai stata osservata dopo il quarto anno di trattamento. La velocità di progressione della pigmentazione dell’iride diminuisce nel tempo ed è stabile per 5 anni. L’effetto dell’aumento della pigmentazione oltre 5 anni non è stato valutato. In uno studio aperto sulla sicurezza, della durata di 5 anni, il 33% dei pazienti ha sviluppato pigmentazione dell’iride (vedere paragrafo 4.8). Questo cambiamento del colore dell’iride, nella maggioranza dei casi è lieve e spesso non osservabile clinicamente. L’incidenza varia dal 7 al 85% in pazienti con iridi di colore disomogeneo con la maggiore incidenza in pazienti con iridi giallo-marrone. Nessun cambiamento è stato riscontrato in pazienti con occhi di colore omogeneo blu e solo raramente in pazienti con occhi di colore omogeneo grigio, verde o marrone.

Il cambiamento di colore è dovuto ad un aumento della melanina nei melanociti dello stroma dell’iride e non ad un aumento del numero dei melanociti. Di solito la pigmentazione marrone attorno alla pupilla si diffonde concentricamente verso la zona periferica dell’occhio interessato, ma tutta l’iride o settori di essa possono diventare più marroni. Dopo la sospensione del trattamento non si è riscontrato un’ulteriore aumento della pigmentazione dell’iride. Negli studi clinici fino ad oggi disponibili, questo fenomeno non è stato associato ad alcun sintomo o alterazione patologica.

Nevi o areole dell’iride non sono stati influenzati dal trattamento. Gli studi clinici non hanno evidenziato accumulo di pigmento nel trabecolato sclero-corneale o in qualsiasi altra parte della camera anteriore. Sulla base di un’esperienza clinica di 5 anni, l’aumento della pigmentazione dell’iride non ha mostrato determinare alcuna conseguenza di natura clinica negativa e la somministrazione di Latanoprost Mylan può essere continuata se si manifesta la pigmentazione dell’iride. I pazienti comunque devono essere controllati regolarmente e se il quadro clinico lo richiede, il trattamento con Latanoprost Mylan può essere interrotto.

Vi è un’esperienza limitata con latanoprost nel glaucoma cronico ad angolo chiuso, in pazienti pseudofachici con glaucoma ad angolo aperto e nel glaucoma pigmentario. Non c’è esperienza con latanoprost nel glaucoma infiammatorio e neovascolare, in condizioni di infiammazione oculare o nel glaucoma congenito. Latanoprost Mylan ha effetti nulli o scarsi sulla pupilla, ma non vi è esperienza in merito ad attacchi acuti di glaucoma ad angolo chiuso. Pertanto si deve usare cautela nell’impiego di Latanoprost Mylan in queste circostanze, finché non si ottenga una maggior esperienza.

Sono disponibili dati limitati circa l’uso di latanoprost durante la fase peri-operatoria della chirurgia della cataratta. In questi pazienti Latanoprost Mylan deve essere usato con cautela.

Latanoprost Mylan deve essere usato con cautela nei pazienti con una storia di cheratite erpetica, e deve essere evitato nei casi di cheratite da herpes simplex attiva e in pazienti con una storia di cheratite erpetica ricorrente specificamente associata con analoghi delle prostaglandine.

Sono stati riportati casi di edema maculare (vedere paragrafo 4.8), particolarmente in pazienti afachici, pseudofachici con rottura della capsula posteriore della lente o con lenti in camera anteriore e in pazienti con fattori di rischio noti per l’edema maculare cistoide (come retinopatia diabetica ed occlusione delle vene retiniche). Latanoprost Mylan deve essere usato con cautela in pazienti afachici, pseudofachici con rottura della capsula posteriore della lente o con lenti in camera anteriore o in pazienti con fattori di rischio noti per l’edema maculare cistoide.

In pazienti con fattori di rischio noti per iriti/uveiti, Latanoprost Mylan può essere usato con cautela.

L’esperienza relativa a pazienti con asma è limitata, ma dall’esperienza successiva alla commercializzazione, sono stati riportati alcuni casi di riacutizzazione dell’asma e/o dispnea. Per tanto i pazienti asmatici devono essere trattati con cautela in attesa di sufficiente esperienza, vedere anche paragrafo 4.8.

È stata osservata una alterazione della colorazione della cute periorbitale, la maggior parte delle segnalazioni è di pazienti giapponesi. Ad oggi i dati hanno mostrato che tale alterazione della cute periorbitale non è permanente e in qualche caso è reversibile mentre si continua il trattamento con latanoprost collirio.

Latanoprost Mylan può cambiare gradualmente ciglia e peluria degli occhi trattati e delle aree circostanti; queste alterazioni comprendono aumento della lunghezza, spessore, pigmentazione, numero delle ciglia o dei peli, alterazione della direzione di crescita delle ciglia. Le alterazioni delle ciglia sono reversibili dopo la sospensione del trattamento.

Latanoprost Mylan contiene benzalconio cloruro, che viene utilizzato comunemente come conservante nei prodotti oftalmici. È stato riportato che benzalconio cloruro è causa di cheratopatia puntata e/o cheratopatia ulcerativa tossica, che può causare irritazione oculare e un’alterazione del colore delle lenti a contatto morbide. Si richiede un attento monitoraggio nell’uso frequente o prolungato di Latanoprost Mylan nei pazienti affetti da secchezza oculare o nei casi in cui la cornea sia compromessa. Le lenti a contatto possono assorbire benzalconio cloruro e devono essere rimosse prima dell’applicazione di Latanoprost Mylan, ma possono essere riapplicate dopo 15 minuti (vedere il paragrafo 4.2).

Popolazione pediatrica

I dati relativi all’efficacia e alla sicurezza nel gruppo di età <1 anno (4 pazienti) sono molto limitati (vedere il paragrafo 5.1). Non sono disponibili dati sui neonati pretermine (meno di 36 settimane di età gestazionale).

Nei bambini da 0 a <3 anni affetti principalmente da GCP (glaucoma congenito primario) la chirurgia (nella fattispecie trabeculotomia/goniotomia) rimane il trattamento di prima linea.

La sicurezza a lungo termine nei bambini non è stata ancora stabilita.

04.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

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Non sono disponibili dati conclusivi di interazioni del medicinale.

Sono stati riportati aumenti paradossi della pressione intraoculare a seguito di somministrazione oftalmica concomitante di due analoghi delle prostaglandine. Pertanto l’uso di due o più analoghi delle prostaglandine o di derivati delle prostaglandine non è raccomandato.

Popolazione pediatrica

Sono stati condotti studi di interazione solo negli adulti.

04.6 Gravidanza e allattamento

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Gravidanza

Non è stata stabilita la sicurezza di questo medicinale nella gravidanza umana. Esiste la possibilità di rischio farmacologico in corso di gravidanza, sia per il feto che il neonato. Pertanto Latanoprost Mylan non deve essere usato in gravidanza.

Allattamento

Latanoprost e i suoi metaboliti possono essere escreti nel latte materno e quindi Latanoprost Mylan non deve essere usato nelle donne che allattano oppure l’allattamento deve essere sospeso.

Fertilità

Studi sull’animale non hanno rilevato effetti di latanoprost sulla fertilità maschile o femminile (vedere paragrafo 5.3).

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

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Latanoprost Mylan ha un’influenza nulla o trascurabile sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Analogamente agli altri preparati per uso oftalmico, l’instillazione di gocce può causare un senso di annebbiamento transitorio della vista. I pazienti non devono guidare o usare macchinari fino a quando questo effetto non sia risolto.

04.8 Effetti indesiderati

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La maggior parte degli eventi avversi riguardano l’apparato oculare. In uno studio aperto sulla sicurezza di latanoprost della durata di 5 anni, il 33% dei pazienti ha sviluppato pigmentazione dell’iride (vedere paragrafo 4.4). Altri eventi avversi di tipo oculare sono generalmente transitori e compaiono al momento della somministrazione della dose.

Gli eventi avversi sono classificati secondo la frequenza come segue: molto comuni (≥1/10), comuni (≥1/100 e

<1/10), non comuni (≥1/1000 e <1/100, rari (≥1/10.000 e<1/1000) e molto rari (<1/10.000) e non nota (non può essere stimata sulla base dei dati disponibili).

Classificazione per sistemi e organi Frequenza Eventi avversi
Infezioni e infestazioni Non nota Cheratite erpetica
Patologie del sistema Non nota Cefalea, capogiri.
Patologie dell’occhio Molto comuni Aumento delle pigmentazione dell’iride, iperemia congiuntivale da lieve a moderata, irritazione oculare (bruciore con sensazione di sabbia nell’occhio, prurito, sensazione puntoria e di corpo estraneo), alterazioni delle ciglia e della peluria (aumento di lunghezza, spessore, pigmentazione e numero) (maggiormente nella popolazione giapponese)
Comuni Erosioni epiteliali puntate transitorie, in genere senza sintomi; blefarite; dolore oculare; fotofobia
Non comuni Edema delle palpebre: secchezza oculare, cheratite, visione annebbiata, congiuntivite
Rari Irite/uveite (maggiormente in pazienti con fattori di predisponesti concomitanti), edema maculare, edema corneale sintomatico ed erosioni; edema periorbitale, alterata direzione delle ciglia che a volte causa irritazione oculare; nuove file di ciglia all’apertura delle ghiandole di Meibomio (distichiasi).
Molto rari Alterazioni periorbitali e della palpebra che determinano un approfondimento del solco della palpebra.
In alcuni pazienti con cornea significativamente danneggiata, molto
raramente sono stati riportati casi di calcificazione corneale in associazione con l’uso di colliri contenenti fosfati.
Non nota Cisti dell’iride
Patologie cardiache Molto rari Angina instabile
Non nota Palpitazioni
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Rari Asma, riacutizzazione dell’asma e dispnea
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non Eruzione cutanea
Rari Reazione cutanea localizzata alle palpebre, inscurimento della cute palpebrale.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Non nota Mialgia, artralgia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto rari Dolore al torace

Popolazione pediatrica

In due studi clinici a breve termine (≤12 settimane) che hanno coinvolto 93 (25 e 68) pazienti in età pediatrica, il profilo di sicurezza è risultato simile a quello degli adulti e non sono stati identificati nuovi eventi avversi. I profili di sicurezza a breve termine nelle diverse sottopopolazioni pediatriche sono stati simili (vedere il paragrafo 5.1). Gli eventi avversi osservati più frequentemente nella popolazione pediatrica rispetto agli adulti sono: nasofaringite e piressia.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette.

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/responsabili-farmacovigilanza

04.9 Sovradosaggio

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A parte irritazione oculare e iperemia congiuntivale, non si conoscono altri effetti indesiderati oculari in caso di sovradosaggio di Latanoprost Mylan.

In caso di ingestione accidentale di Latanoprost Mylan possono essere utili le seguenti informazioni: un flacone contiene 125 mcg di latanoprost. Più del 90% è metabolizzato durante il primo passaggio nel fegato.

L’infusione endovenosa di 3 mcg /kg in volontari sani ha prodotto una concentrazione plasmatica 200 volte

superiore a quella riscontrata durante il trattamento e non ha indotto sintomi, ma un dosaggio di 5,5-10

mcg/kg ha causato nausea, dolori addominali, vertigini, affaticamento, vampate di calore e sudorazione.

Latanoprost è stato somministrato per via endovenosa nella scimmia a dosaggi fino a 500 mcg/kg senza causare effetti importanti sul sistema cardiovascolare.

Somministrazioni endovenose di latanoprost nella scimmia sono state correlate a broncocostrizione transitoria. Tuttavia, latanoprost se applicato per via topica nell’occhio ad una dose 7 volte superiore a quella di Latanoprost Mylan usata in clinica, non induce broncocostrizione in pazienti affetti da asma bronchiale moderata.

In caso di sovradosaggio di Latanoprost Mylan, il trattamento deve essere sintomatico.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

05.1 Proprietà farmacodinamiche

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Gruppo farmacoterapeutico: preparazioni anti-glaucoma e miotici, analoghi delle prostaglandine. Codice ATC: S01E E01.

Meccanismo d’azione

Il principio attivo latanoprost, un analogo della prostaglandina F è un agonista selettivo del recettore prostanoide FP che riduce la pressione intraoculare aumentando il deflusso dell’umore acqueo. La diminuzione della pressione intraoculare inizia nell’uomo circa tre-quattro ore dopo la somministrazione e raggiunge il massimo effetto dopo otto-dodici ore. La riduzione della pressione si mantiene per almeno 24 ore.

Studi nell’animale e nell’uomo indicano che il meccanismo d’azione principale consiste in un aumentato deflusso uveosclerale, anche se è stato riportato nell’uomo un aumento nella facilità di deflusso (riduzione della resistenza al deflusso).

Efficacia e sicurezza clinica

Studi fondamentali hanno dimostrato l’efficacia di latanoprost somministrato in monoterapia. Inoltre sono stati effettuati studi clinici in associazione. Questi includono studi che hanno evidenziato l’efficacia di latanoprost in associazione con antagonisti beta-adrenergici (timololo). Studi a breve termine (1 o 2 settimane) indicano un effetto additivo di latanoprost se usato in associazione con agonisti adrenergici (dipivalil epinefrina), inibitori dell’anidrasi carbonica somministrati per via orale (acetazolamide) e, almeno parzialmente, con agonisti colinergici (pilocarpina).

Prove cliniche hanno dimostrato che latanoprost non ha un effetto significativo sulla produzione di umore acqueo. Non è stato riscontrato alcun effetto di latanoprost sulla barriera emato/acquosa.

Studi nella scimmia hanno dimostrato che Latanoprost, somministrato a dosi cliniche, ha effetti nulli o trascurabili, sulla circolazione sanguigna intraoculare. Può comunque verificarsi lieve o moderata iperemia congiuntivale o episclerale durante il trattamento topico.

Il trattamento cronico con latanoprost nell’occhio della scimmia dopo estrazione extracapsulare del cristallino non ha influenzato il circolo ematico retinico come verificato mediante fluoroangiografia.

Latanoprost, durante trattamenti a breve termine, non ha indotto diffusione di fluoresceina nel segmento posteriore in occhi umani pseudofachici.

Non sono stati riscontrati effetti farmacologici significativi sul sistema cardiovascolare o respiratorio dopo somministrazione di latanoprost a dosi cliniche.

Popolazione pediatrica

L’efficacia di latanoprost nei pazienti pediatrici di età ≤18 anni è stata dimostrata in uno studio in doppio cieco di 12 settimane che ha confrontato latanoprost e timololo in 107 pazienti con diagnosi di ipertensione oculare e glaucoma pediatrico. I neonati dovevano avere almeno 36 settimane di età gestazionale. I pazienti hanno ricevuto latanoprost 0,005% una volta al giorno o timololo 0,5% (oppure 0,25% per i soggetti di età inferiore ai 3 anni) due volte al giorno. L’endpoint primario di efficacia era la riduzione media della pressione intraoculare (PIO) dal basale alla settimana 12 dello studio. Le riduzioni medie della PIO nei gruppi latanoprost e timololo sono risultate simili. In tutti i gruppi di età studiati (da 0 a <3 anni, da 3 a <12 anni e da 12 a 18 anni) la riduzione media della PIO alla settimana 12 nel gruppo latanoprost è risultata simile a quella del gruppo timololo. Tuttavia i dati di efficacia nel gruppo di età 0-<3 anni erano basati soltanto su 13 pazienti per latanoprost e non è risultata alcuna efficacia rilevante dai 4 pazienti che rappresentavano il gruppo di età 0-<1 anno nello studio clinico pediatrico. Non sono disponibili dati per i neonati prematuri (meno di 36 settimane di età gestazionale).

Le riduzioni della PIO tra i soggetti del sottogruppo con glaucoma congenito/infantile primario (GCP) sono risultate simili nel gruppo latanoprost e nel gruppo timololo. Nel sottogruppo non-GCP (per esempio nei casi di glaucoma giovanile ad angolo aperto e di glaucoma afachico) sono stati osservati risultati simili a quelli del sottogruppo GCP.

L’effetto sulla PIO è stato osservato dopo la prima settimana di trattamento ed è stato mantenuto per tutte le 12 settimane dello studio, come negli adulti.

Tabella: riduzione della PIO (mmHg) alla settimana 12 per gruppo di trattamento attivo e per diagnosi al basale
Latanoprost N=53 Timololo N=54
Media al basale (ES) 27,3 (0,75) 27,8 (0,84)
Variazione alla settimana 12 rispetto alla media al basale5 (ES) -7,18 (0,81) -5,72 (0,81)
Valore di p vs.
timololo
0,2056
GCP N=28 Non-GCP N=25 GCP N=26 Non-GCP N=28
Media al basale (ES) 26,5 (0,72) 28,2 (1,37) 26,3 (0,95) 29,1 (1,33)
Variazione alla settimana 12 rispetto alla media al basale5 (ES) -5,90 (0,98) -8,66 (1,25) -5,34 (1,02) -6,02 (1,18)
Valore di p vs.
timololo
0,6957 0,1317

ES: errore standard.

†Valori aggiustati sulla base del modello di analisi della covarianza (ANCOVA).

05.2 Proprietà farmacocinetiche

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Latanoprost (p.m. 432.58) è un profarmaco esterificato con un gruppo isopropile, di per sé inattivo, che dopo reazione di idrolisi a forma acida diventa biologicamente attivo.

Assorbimento

Il profarmaco è ben assorbito attraverso la cornea e viene interamente idrolizzato durante il passaggio nell’umore acqueo.

Distribuzione

Studi nell’uomo indicano che il picco di concentrazione nell’umore acqueo viene raggiunto circa due ore dopo la somministrazione topica. Dopo instillazione locale nella scimmia, latanoprost si distribuisce soprattutto nel segmento anteriore, nella congiuntiva e nelle palpebre. Solo piccole quantità di farmaco raggiungono il segmento posteriore.

Biotrasformazione ed eliminazione

In pratica non vi è metabolismo dell’acido di latanoprost nell’occhio. Il metabolismo avviene principalmente nel fegato. Nell’uomo l’emivita plasmatica è di 17 minuti. Studi nell’animale hanno dimostrato che i metaboliti principali, 1,2.dinor e 1,2,3,4.tetranor, non esercitano alcuna o solo debole attività biologica in modelli animali e sono escreti soprattutto nell’urina.

Popolazione pediatrica

È stato condotto uno studio di farmacocinetica in aperto relativo alle concentrazioni plasmatiche dell’acido di latanoprost su 22 adulti e 25 pazienti pediatrici (di età compresa tra la nascita e <18 anni) affetti da ipertensione oculare e glaucoma. Tutti i gruppi di età sono stati trattati con una goccia di latanoprost 0,005% al giorno in ciascun occhio per un minimo di 2 settimane. Rispetto agli adulti, l’esposizione sistemica all’acido di latanoprost è stata circa 2 volte maggiore nei bambini di età compresa tra 3 e <12 anni e 6 volte maggiore nei bambini di età <3 anni, ma è stato comunque mantenuto un ampio margine di sicurezza per l’insorgenza di effetti avversi sistemici (vedere il paragrafo 4.9). In tutti i gruppi di età il tempo medio necessario a raggiungere il picco di concentrazione plasmatica è stato pari a 5 minuti dopo la somministrazione della dose. L’emivita media di eliminazione plasmatica è stata breve (<20 minuti), simile nei pazienti pediatrici e negli adulti, e non ha provocato alcun accumulo di acido di latanoprost nella circolazione sistemica in condizioni di steady state.

05.3 Dati preclinici di sicurezza

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La tossicità oculare e sistemica di latanoprost, è stata valutata in diverse specie animali. In genere latanoprost è ben tollerato con un margine di sicurezza tra dose clinica e tossicità sistemica di almeno 1000 volte. Alti dosaggi di latanoprost, circa 100 volte la dose clinica/kg di peso corporeo, somministrati nelle scimmie non anestetizzate per via endovenosa, hanno dimostrato un aumento della frequenza respiratoria probabilmente indotta da broncocostrizione di breve durata. In studi nell’animale latanoprost non ha evidenziato proprietà sensibilizzanti.

Non sono stati osservati effetti tossici nell’occhio con dosi fino a 100 mcg/occhio/die nel coniglio o nella scimmia (la dose clinica è approssimativamente di 1,5 mcg/occhio/die). Nella scimmia, comunque, latanoprost ha dimostrato di indurre un aumento della pigmentazione dell’iride.

L’iperpigmentazione sembra essere determinata da una stimolazione della produzione di melanina nei melanociti stromali dell’iride; non sono state osservate alterazioni di tipo proliferativo. Il cambiamento del colore dell’iride può essere permanente.

Ricerche sulla tossicità oculare cronica hanno dimostrato che la somministrazione di 6 mcg/occhio/die di latanoprost può indurre un allargamento della rima palpebrale. Questo effetto è reversibile e si verifica dopo somministrazione di dosi superiori alla dose clinica. Tale effetto non è stato riscontrato nell’uomo.

Latanoprost è risultato negativo nei test di mutazione inversa nei batteri, di mutazione genica nel linfoma murino e nel test del micronucleo nel topo. Aberrazioni cromosomiche sono state osservate in vitro su linfociti umani. Effetti simili sono stati osservati con la prostaglandina F, una prostaglandina di origine naturale; ciò sta ad indicare che tali effetti sono classe-correlati.

Ulteriori studi di mutagenesi in vitro/in vivo nel ratto, su sintesi di DNA non programmata, hanno dato risultati negativi ed indicano che latanoprost non ha proprietà mutagene. Studi di carcinogenesi nel topo e nel ratto sono risultati negativi.

Studi nell’animale hanno dimostrato che latanoprost non ha effetto sulla fertilità maschile o femminile. In studi di tossicità embrionale nel ratto non è stata riscontrata tossicità embrionale con dosi di latanoprost (5,50 e

250 mcg/kg/die) per via endovenosa. Comunque latanoprost induce effetti letali per l’embrione nel coniglio alla dose di 5 mcg/kg/ die e più.

La dose di 5 mcg/kg/die (circa 100 volte la dose clinica) ha causato tossicità embrionale e fetale significativa, caratterizzata da aumentata incidenza di riassorbimento ritardato, aborto e peso fetale ridotto.

Non è stato riscontrato alcun potenziale teratogeno.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

06.1 Eccipienti

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Cloruro di sodio, Benzalconio cloruro, Sodio fosfato monobasico monoidrato, Sodio fosfato bibasico anidro, acqua per preparazioni iniettabili

.

06.2 Incompatibilità

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Studi in vitro hanno dimostrato la formazione di un precipitato se colliri contenenti tiomersal sono mescolate con latanoprost. Se vengono usati questi farmaci, i colliri devono essere somministrati con un intervallo di almeno 5 minuti.

06.3 Periodo di validità

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Flaconi chiusi: 2 anni

Periodo di validità dopo l’apertura: 4 settimane.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione

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Conservare in frigorifero (+2° – +8°C).

Dopo la prima apertura del flacone: non conservare a temperatura superiore ai +25°C e usare entro quattro settimane.

06.5 Natura e contenuto della confezione

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Flacone contagocce rotondo trasparente in polietilene a bassa densità (LDPE) con contagocce trasparente in LDPE e tappo a vite turchese in polietilene ad alta densità (HDPE) con sigillo di sicurezza visibile.

Ogni flacone contiene 2,5 ml di collirio Confezioni da:

1 x 2,5 ml, 3 x 2,5 ml e 6 x 2,5 ml.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

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Nessuna istruzione particolare per lo smaltimento.

07.0 Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

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Mylan S.p.A

Via Vittor Pisani 20 20124 Milano Italia

08.0 Numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

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042620017 – " 50 MICROGRAMMI/ML COLLIRIO, SOLUZIONE " 1 FLACONE HDPE DA 2,5 ML

042620029 – " 50 MICROGRAMMI/ML COLLIRIO, SOLUZIONE " 3 FLACONI HDPE DA 2,5 ML

042620031 – " 50 MICROGRAMMI/ML COLLIRIO, SOLUZIONE " 6 FLACONI HDPE DA 2,5 ML

09.0 Data della prima autorizzazione/Rinnovo dell’autorizzazione

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10.0 Data di revisione del testo

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Documento messo a disposizione da A.I.FA. in data: ———-